Allevamenti

NON COMPRATE,ADOTTATE!!!

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Cos’è più tenero di un cucciolo tutto solo che ci guarda dalla vetrina di un negozio e implora una carezza, scodinzolante ed incerto sulle zampine?

Ancora troppe persone non sanno che nella quasi totalità dei casi si tratta di esserini importati dai paesi dell’Est Europa, provenienti da allevamenti lager, non certamente da allevamenti seri che non hanno nessun interesse e vantaggio a vendere a negozianti e trafficanti, ma da vere e proprie “fabbriche di cuccioli”, che cedono sottoprezzo a persone senza scrupoli che li importano in Italia (e non solo).

Così è facile trovare cuccioli di soli 35 giorni in vetrina, che vengono spacciati per cuccioli di due mesi, in Italia i cuccioli vengono lasciati tassativamente con la madre fino a 60-70 gg.

cuccioloimportazioneVengono allevati in situazioni indicibili, madri e padri stipati in gabbiette accatastate, una in fila all’altra, in condizioni igieniche e soprattutto psichiche agghiaccianti: madri fatte figliare ad ogni calore, se sopravvivono. Genitori che non hanno la benchè minima selezione riguardo la salute ed il carattere (e neanche aderenza allo standard …ma questo purtroppo è l’ultimo dei problemi…).

I cuccioli portano con sè tare di salute ereditarie, anche nascosti (geni recessivi non sempre visibili, ma che si riproducono nella prole); quando vengono strappati dalla cucciolata sono così piccoli che il loro sistema immunitario non è ancora in grado di proteggerli; non hanno vaccinazioni e se anche le avessero sarebbero premature e quindi vane (le vaccinazioni fatte troppo presto contrastano il colostro materno).

Così viaggiano stipati, imballati come merce, in camion anonimi per viaggi lunghissimi, arrivano stremati, già deboli perché cuccioli, senza difese immunitarie e molte volte portatori di malattie debellate da anni in Italia, quelli che arrivano vivi, tanto non importa se non sopravvivono tutti, costano cosi’ poco che la perdita non ha un peso economico tale da cambiare le condizioni di viaggio. Alcuni di loro sono già affetti da cimurro, parvovirosi, ecc., tutte malattie con percentuale di mortalità altissima, gli altri se non le hanno, le contraggono durante i viaggi.

Ma ai problemi di salute o di speranza di vita si aggiungono i problemi caratteriali: i cuccioli hanno fasi di maturazione psicologica molto delicate, hanno bisogno di imparare dalla madre e dai fratelli di cucciolata l’interazione tra cani e dall’allevatore l’interazione con l’essere umano. Tutto questo viene loro negato; i cani dei trafficanti salgono sui loro furgoni molto prima, probabilmente senza aver mai conosciuto mani amorevoli, senza avere avuto il tempo di imparare dalla mamma il linguaggio canino e dai fratellini le dinamiche del gioco, del morso, dei segnali di calma.

Alcuni di loro diventeranno cani timidi, altri diventeranno cani problematici, ansiosi, con aggressività conspecifica (con gli altri cani) ed intraspecifica (con altre specie, nel nostro caso l’uomo).

Questi cuccioli arrivano in territorio italiano e hanno già pronti il microchip, i documenti, le vaccinazioni (così da sembrare nati in Italia ); vengono imbottiti di immunoglobuline, che posticipano i sintomi delle malattie magicamente qualche giorno dopo il termine della “garanzia”; al massimo gli acquirenti più decisi possono ricevere in cambio un nuovo cucciolo, come se fosse merce fallata da sostituire, come se il nuovo cucciolo avesse prerogative differenti. Certo non tutti i cuccioli acquistati nei negozi muoiono, alcuni vivono per anni, perchè se un cucciolo riesce a sopravvivere a tali condizioni, è un cucciolo molto forte.

Destinati ad alimentare il businness dei negozi, degli allevamenti multi-razza (come si può pensare di allevare 10 razze diverse; gli allevatori seri allevano al massimo 3/4 razze), dei cagnari, delle vendite su Internet, le quali vi offrono addirittura la spedizione a domicilio. Possono permettersi prezzi bassissimi perchè, non mantenendo i cani in condizioni psico-fisiche adatte, praticamente non hanno costi e hanno ricarichi vertiginosi, annientando così la concorrenza degli allevatori seri.

Un cucciolo nato in un allevamento serio, ha un suo costo già in partenza, prima che nasca, la ricerca e la scelta dei migliori soggetti possibili, per salute e conformazione, spesso il viaggio per raggiungere il maschio con il quale tentare una cucciolata, costo di un veterinario prima e dopo l’accoppiamento, ecografie per seguire la cagna durante la gestazione, il parto, le cure dei cuccioli e della madre fino allo svezzamento, le documentazioni e le pratiche profilattiche anteriori alla consegna nelle mani di chi accoglierà il cuciolo, difficilmente stanno in un prezzo come quello offerto da chi approfitta di questa situazione.

Ed il cucciolo irresistibilmente morbido per i bambini, ed irresistibilmente meno caro per i genitori, diventerà ben presto una fonte di spese per le cure mediche, una fonte di problemi caratteriali, una fonte di grandi dispiaceri per tutta la famiglia; immaginate di portare a casa un cucciolo del quale tutta la famiglia si innamora, soprattutto i bambini (inevitabile no?), ora pensate che il piccoletto inizia a stare male e dopo varie corse dal veterinario scoprite che è tutto inutile…

Pensate a tutti quei piccoli che riescono a superare le difficoltà: credete che vivranno sani per tutta la vita? Purtroppo il più delle volte sono costretti a cure costanti; purtroppo è la realtà di molte persone che hanno già segnalato questi tristissimi fatti a chi di dovere.

Il cerchio si chiude arrivando alle persone comuni che si innamorano del piccoletto in vetrina: non sono cagnari, non sfruttano gli animali, non frodano la legge per proprio lucro, ma sono loro il fulcro, e proprio da loro dipende l’offerta di questo triste mercato, rendendosi conto delle conseguenze di un atto mosso da buona fede si possono cambiare le cose.

La situazione è ormai nota a tutti, enti competenti, forze dell’ordine, allevatori italiani e i governi dei paesi d’origine, ma purtroppo finche ci sarà gente che richiede cuccioli a prezzi sempre più bassi, alimentandone il traffico, questa tragedia non avrà mai fine.

C’e’ da chiedersi, tra le altre cose, come mai una percentuale considerevole (se non addirittura totale!) dei nostri rescue siano cani dell’est!

Ed una percentuale considerevole (totale) dei cani rescue con problemi caratteriali, siano cani dell’est!

L’informazione è l’unico mezzo che possiamo usare per fermarli, fatevi portavoce anche voi del traffico dei cuccioli dall’est, perchè finchè ci sarà la domanda, non terminerà l’offerta.
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GLI ORRORI DEGLI ALLEVAMENTI

La chiamano ‘movimentazione degli animali da condurre al macello’.Dovrebbe essere regolata da norme puntualmente disattese.Tra tutte,quella dei volatili é la più cruenta.Afferrati per le ali e le zampe con una tale forza,da procurare fratture e letteralmente sbattuti in gabbie piccolissime senz’acqua,né cibo.Arrivati a destinazione,dopo viaggi spesso interminabili e in condizioni estreme,la mortalitá é altissima.Circa il 40% morirá.
Ma tanto cosa importa.Devono morire comunque.
Questo é il pollo che é nei piatti.

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L’OLOCAUSTO ANIMALE

imageDa quando avete iniziato a leggere fino alla prima cifra che trovate sono passati 5 secondi e nel mondo sono stati uccisi più di 25.000 animali. Senza contare quelli che vivono nel mare. Spesso il primo passo per smettere di mangiare animali è amare gli animali e fare un semplice collegamento tra il nostro cane, il nostro gatto, il nostro coniglio e capire che questi animali che amiamo sono esattamente come quelli che mangiamo. La volontà deve essere quella di non uccidere e non far soffrire gli animali che come noi possono provare sentimenti, sensazioni, emozioni. E’ un argomento poco piacevole e a cui non pensiamo abbastanza. La carne però non cresce sugli alberi. Proviene sempre da un animale ucciso. A questo punto della lettura gli animali uccisi sono più 200.000. Negli allevamenti di bovini i vitelli in fila verso la trappola di stordimento vedono cadere colpiti da un proiettile quelli che stanno davanti a loro. Terrorizzati, quando la sbarra si alza cercano tutti inutilmente di scappare. Nonostante lo sparo in testa alcuni animali restano ancora coscienti e provano ad alzarsi disperatamente. Pochi secondi dopo il macellatore taglia la faccia al vitello che continua cosciente a provare a respirare. Intanto nel mondo arriviamo a 350.000 animali uccisi. I maiali sono storditi con scosse elettriche o gas. La metà di loro ritorna cosciente prima di morire. Vengono appesi a testa in giù e sgozzati per farli dissanguare. Appesi per le zampe soffrono di lacerazioni muscolari e panico mentre urlano prima che la bocca si riempia rapidamente del proprio sangue. Dopo questa tortura i maiali sono immersi in una vasca di acqua bollente per essere spellati più facilmente. Qualcuno di loro arriva ancora vivo e muore affogato nell’acqua bollente. Le urla di dolore sembrano quelle di un bambino. Ci avviciniamo al mezzo milione di animali uccisi. Le pecore sono, per ora, le uniche a vivere all’aperto ma vengono tosate in maniera brutale in pieno inverno e sono costrette a sopportare il freddo senza la protezione naturale del loro mantello. La tosatura è un momento di grande sofferenza, vengono maneggiate molto rudemente e spesso rimangono ferite durante l’operazione.
Gli agnellini maschi sono uccisi a poche settimane di vita, specialmente in occasione delle festività pasquali. Inoltre le pecore sono costrette a figliare continuamente e non appena sono meno “produttive” vengono macellate. Tutto questo non è considerato maltrattamento ma è quello che normalmente avviene ogni giorno nei macelli di tutto il mondo. Non mangiare animali (quindi carne e pesce) però non è sufficiente ad evitare la loro uccisione: latte e uova (ma anche miele) non si possono ottenere senza uccidere animali. Le mucche producono latte quando partoriscono un vitellino. Il vitello viene allontanato dalla madre appena nato e macellato dopo 6 mesi; la madre che potrebbe vivere più di 15 anni dopo 3-4 anni di sfruttamento viene macellata.
Ecco perché consumare latte e latticini non è diverso dal consumare carne: in entrambi i casi gli animali vengono uccisi per questa produzione dopo una vita di sofferenza sia fisica che psicologica. Per ogni pulcino femmina che viene fatto nascere per diventare una “gallina ovaiola”, nasce anche un pulcino maschio. Questi sono gettati vivi in un tritacarne o soffocati in buste di plastica o schiacciati in apposite macchine per diventare mangime mentre a quelli femmina viene tagliato il becco per impedire loro di beccare a morte le compagne. Le femmine invece diventano da adulte “galline ovaiole”: sono imprigionate per 2 anni per produrre uova per il consumo umano, dopodiché finiscono al macello. Complimenti a tutti noi! Dall’inizio di questa lettura siamo abbiamo raggiunto l’obiettivo un milione di animali uccisi. Esclusi i pesci.